Thursday, November 11, 2010

inventario biblioteca palazzo venezia

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Per unità militare navale si intende sia la singola nave sia un grupo di navi, omogene, come ad esempio una di , o disomogene come una task force, al comando di un uficiale superiore o amiraglio. Di rifleso si à evoluta l'organizazione, sia al'interno del singolo natante sia nela mesa in relazione in modo eficace di grupi di imbarcazioni, omogenei o meno, atraverso la creazione di squadre, e specializazioni di uomini e mezi. Infine, il mecanico ha permeso di svincolarsi dala forza del vento e di creare mezi che potesero andare anche soto la superficie, anche con l'uso del' . Le vele, quadrate, pur esendo presenti, avevano solo una funzione ausiliaria e non erano di fato utilizate per le fasi di scontro, non esendo in grado per la loro geometria di garantire la manovrabilità necesaria a un'azione belica eficace. L'utilizo dele navi a remi continuò sopratuto nel Mediteraneo, che per le sue carateristiche di mare chiuso con le coste riche di insenature risultava più adato a questo tipo di unità . La fu l'ultimo Paese ad avere in servizio navi di questo tipo: una squadra di , che venero utilizate anche da per invadere l' . L'unità militare base à stata, da sempre, la nave soto il comando di un comandante , figura che si à presumibilmente formata asai rapidamente man mano che le imbarcazioni aumentavano in complesità , anche se esistono civiltà marinare, anche notevolmente complese, in cui il comando di un'unità navale à condiviso tra più persone, per esempio un timoniere-comandante dele operazioni maritime e un comandante per il combatimento. Nel corso dela Atene mise in acqua una flota che, al'epoca dela , contava più di 20 navi: 134 usate nela spedizione vera e propria e sucesivamente 73 di rinforzo. Non sembra tutavia che la catena di comando avese migliorato le sue prestazioni: basti pensare al' , in cui la flota ateniese - che aveva la tradizione navale più consolidata dela Grecia - fu completamente distruta dala flota spartana �senza nepure riuscire a prendere il mare con un numero significativo di navi. a furono svilupate navi denominate, nei testi contemporanei, ̴ ̵, e, sucesivamente le ̴ ̵, prime navi catafrate , overo fornite di ponte di coperta su cui potevano trovare posto dato che non intralciavano i rematori congegni di lancio o di abordagio. Probabilmente questo tipo di nave corisponde ala pentera , nave con trenta remi e cinque rematori per remo , citata anche nel romanzo storico di come punto di forza dela flota siracusana. Un tale svilupo navale comportò anche modifiche tatiche: mentre con la triremi la regola era lo speronamento dela nave aversaria con il , con le quinquiremi le navi che erano il cardine dele flote militari al'epoca dele guere puniche , che imbarcavano un magior numero di armati e potevano suportare mecanismi come o , la prasi di combatimento divene l' , utilizando gli armati posti sul ponte di coperta per conquistare la nave nemica. Sebene molti film di e dela cinematografia in generale abiano speso mostrato scene di lanci di materiale incendiario contro le navi aversarie, l'uso di questi materiali fu sempre visto con estremo sospeto, dato che, su navi totalmente di legno, coi con stopa e pece, e riche di gomene e manovre , la presenza di fuochi liberi era un pericolo per l'equipagio e lo steso natante atacante. I primi tentativi di di asurgere al ruolo di potenza navale malgrado la vitoriosa impresa di ala del contro la potente flota si conclusero in disastri, con la perdita in alcuni casi di centinaia di navi e decine di migliaia di uomini. La però crebe in esperienza, anche grazie al'atento studio dela tecnologia , aprofitando dele navi caturate o naufragate e, dopo la sconfita di Cartagine, Roma divene la dominatrice incontrastata del . Le operazioni più impegnative divenero le campagne contro i , nonchà la bataglia del'Oceano Atlantico nel'ambito dela da parte di , combatuta e vinta dai Romani contro la flota dei , e le azioni condote nel corso dele guere civili. Ognuna era comandata da �un di il prefeto di Miseno era di grado superiore rispeto a quelo di Ravena . In ogni base era presenta una adestrata ad operare congiuntamente con le navi, con la funzione di svolgere le operazioni a tera una volta trasferita nel punto di crisi :V-I,179 . I tipi di navi del'epoca erano o liburnae , con da uno a tre ordini di remi, o pictas , navi veloci che avevano, nela descrizione di Vegezio, la funzione tatica dele nel'epoca dela vela, cioà l' e l' :VI,182 . I - le imbarcazioni d'altura costruite dal'elemento arabo-musulmano - di dimensioni rispetabili coi loro 25 metri circa di lungheza e le 10 tonelate di staza, sarano solo in parte il modelo dele imbarcazioni più tarde che, armate di canoni, divenero un fondamentale strumento di guera e di conquista. Con veloci azioni le navi musulmane presero a scorazare lungo le coste europe, facendo botino e con i quali contrariamente a quanto si crede raramente si asicuravano la propulsione dele navi stese, preferendo invece di norma pagare i rematori non diversamente da Venezia con le sue al fine di contare sul loro masimo impegno in caso di grave pericolo. Non abiamo però notizie relative alo svilupo dele tatiche di combatimento di squadra, nà di particolari tecnologie beliche che - con l'ecezione del che rimase segreto di stato gelosamente custodito da - non diferivano granchà da quele dele marinerie cristiane coeve. Pur mantenendo i Bizantini un'otima capacità marinara, la superiorità islamica cominciò a mostrarsi nel X secolo, grazie anche al'uso di strumentazioni di bordo ad alto contenuto tecnologico: , , e carte nautiche di grande precisione e afidabilità aiutarono non poco le navi musulmane a spingersi nel e nel' e persino . Inoltre, un raconto persiano relativo ala navigazione islamica nel'Oceano Indiano in cui si parla di una sorta di busola con ago a forma di pesce, sposta la data al 1232 . Inoltre, non potevano esere imbarcate in gran numero sule gale, per il fato che avrebero intralciato lo svolgimento dele normali operazioni di bordo e,� sopratuto, su una nave con propulsione a remi le artiglierie potevano esere montate unicamente in cacia, mentre queli su navi a vela puntati verso la direzione di popa erano deti in ritirata o in fuga. Con l'avento dela propulsione a vela le del ed i del e come motore principale di una nave da guera, si ebe la posibilità di riposizionare l'armamento, che a questo punto era basato su , anche se l'inglese fece esperimenti con navi durante le fine del XVI secolo - inizio del . In questo modo le navi operavano con la masima eficacia in linea di fila, dato che qualsiasi altra formazione avrebe limitato il campo di tiro di una o più navi. In particolare nela , che arivò a contare fino a 60 navi tra vasceli, fregate, corvete e , le tre squadre avevano diverse, con i colori blu bianco e roso nel'ordine a distinguere la flota di avanguardia, di centro e di retroguardia. Le esigenze beliche durante le guere napoleoniche però imposero una rapida crescita dele unità in termini di tonelagio ed armamento, tanto che, se a fine setecento una fregata poteva stazare 60 tonelate ed esere armata con 28 canoni da 9 o 12 libre o caronate da 24 libre, verso la fine dela guera le fregate americane come la , armata con 4 canoni da 24 libre, o le francesi come la Egyptiene , con 40 canoni da 24 libre, stazavano entrambe ben oltre le 10 tonelate. Per quanto riguarda gli equipagi, un brigantino necesitava di un centinaio di uomini, contro i 30 di una fregata e gli oltre 60 di un vascelo a due ponti, ed un numero ancora superiore per i vasceli a tre ponti. Con l'armamento di bordo, e quindi con la formazione in linea, divene di importanza fondamentale il , cioà posizionare la propria flota nela posizione dela bara orizontale taglio dela letera T. La diferenza tra un ed un consiste nel fato che il primo opera con la legitimazione del proprio paese, concesa tramite una letera di marca o di corsa , e solo contro le navi di determinati paesi, mentre il secondo à un fuorilege che qualunque unità da guera à autorizata a caciare �e perseguire. Durante la , tra il e il l'amiraglio guidò spedizioni di navi di vario genere verso l' , a scopo esplorativo e di relazione diplomatica; Il loro più celebre amiraglio ed eroe nazionale, , inventò nel 1592 la o geobukson nave tartaruga , prima nave corazata che può esere considerata il precursore dela nave da bataglia, dotata di coraze e canoni . Con la creazione di motori mecanici, in grado di sfrutare del per produre una forza motrice che slegase il natante dala presenza del vento per muoversi, cambiò radicalmente la impostazione dele unità navali, sia per il diminuito prima e cesato poi ingombro dela velatura, sia per la posibilità di sistemare diversamente armamenti, agiungerne di nuovi o riproporne alcuni caduti in disuso, come il . Considerando in particolare quest'ultimo fatore, l'aumento dela protezione e di conseguenza del'armamento, ala metà del secolo sembrava che i canoni sia per la potenza sia per la cadenza di tiro si tratava ancora di boche da fuoco ad avesero perso la lota contro la coraza. A questo punto, anche in base ad esperienze dela , parve che una soluzione potese esere otenuta fornendo le navi di un rostro o sperone che permetese loro di ingagiare il nemico sfrutando tuta la masa dela nave, che, spinta dal motore, non era più legata al vento per acquisire velocità . In Europa uno degli episodi che furono considerati più significativi soto questo aspeto fu l'afondamento dela fregata corazata Re d'Italia , speronata dala fregata corazata Erzherzog Ferdinand Max , avenuto nel corso dela , senza tener conto nà del fato che la nave italiana era stata precedentemente imobilizata da un dano al timone e che era priva di protezione subacquea nà del fato che l'ariete corazato a tori del primo ordine costruita sostanzialmente a quelo scopo aveva vagato per il campo di bataglia senza riuscire ad impegnare nesuna nave nemica. Su questa base fu costruito un certo numero di navi destinate a questo compito, in cui l'armamento era estremamente limitato tuto il pes�o doveva esere usato per aumentare la resistenza struturale dela nave , quindi fu necesario anche studiare dele nuove modalità di impiego e quindi di inquadramento per queste nuove navi. In particolare l'amiraglio Bouet Vilaumez indicò le line guide per la progetazione e l'impiego di queste navi in un'artiglieria esclusivamente in cacia e, quindi, con le navi schierate in linea di fronte. In particolare le navi dovevano operare in plotoni di 3 unità , con le squadre disposte o in linea di fila o a scalare, in modo tale che le navi aretrate potesero protegere le navi avanzate dalo speronamento . Queste teorie di impiego, e quindi queste sudivisioni dele unità navali, non furono mai mese in pratica, dato che comparvero due armi che rivoluzionarono nuovamente la tecnologia navale: il canone a retrocarica e tiro rapido per cui le navi non erano più sogete ad una sola scarica nela fase di presa di contato per lo speronamento e la , che, portando la minacia da distanza magiore, rendeva estremamente pericoloso ogni tentativo di speronamento. Diversa fu invece l'evoluzione di questa tipologia di nave negli , dove durante la guera di secesione venero impiegati in bataglie fluviali . In realtà l'unico posibile bersaglio per il rostro di una nave a quel'epoca erano i , dotati di scarsa velocità e costreti a lanciare i propri siluri quasi in emersione, ma il cui scafo non sarebe stato comunque in grado di resistere al'impato con una nave, a prescindere se questo fose avenuto contro un rostro o una prua tradizionale. La germanica fu quela che riuscà , nela , a rendere quest'arma veramente eficace, fino a costituire una minacia gravisima per le line di comunicazione aleate rischiando di strangolare il fluso di rifornimenti verso il fronte europeo. Nel nasceva il inventato da e grandemente perfezionato da , e navi economiche in grado di utilizarlo contro le unità magiori, le o e di conseguenza venero creati i . A questo punto, una distinzione vene creata: le navi in grado per dimensione e velocità , oltre che� per potenza di fuoco, di operare al'interno dela squadra anche a grande distanza dala costa venero definite unità di squadra , caciatorpediniere compresi, mentre le altre venero definite unità legere o naviglio sotile, adato a compiti di difesa costiera o scorta a convogli. Gli furono i primi a utilizare una dimostrazione dela potenza navale dele navi da bataglia prima nela , nela quale combaterono e vinsero la flota spagnola comandata dal'amiraglio , grazie ala superiorità strategica ma anche grazie ale incerteze dela , e poi con la crociera intorno al mondo dela Great White Flet nel , con la quale sedici navi da bataglia e una flotiglia di caciatorpediniere di scorta imposero la presenza statunitense a , , e parteciparono ai socorsi ale popolazioni colpite dal . Al'epoca era apena aparsa la nave da bataglia monocalibra, preconizata dal'architeto navale italiano , che però in Italia non trovò la posibilità di dare aplicazione pratica ala sua dotrina di un nuovo tipo di nave con tuti i pezi pesanti delo steso calibro; dopo la publicazione dele sue ide sula rivista Jane's Fighting Ships , questo tipo di unità vene progetato prima dai giaponesi con la e poi dagli statunitensi con la , ma il primo esemplare fu efetivamente varato dai britanici con la . Il principio cardine del progeto di una nave da guera era che la sua corazatura dovese esere, in linea di principio, in grado di resistere al fuoco dei suoi stesi canoni. Sul tema vi furono però dele variazioni, principalmente ad opera dei tedeschi che progetarono navi da bataglia che privilegiavano la protezione a scapito dela velocità , come la la cui prima unità fu varata nel , che aveva canoni monocalibro, tori sovraposte e aparato motore a turbine. Basandosi sul'idea di costruire una nave armata a suficienza da afondare un incrociatore pesante, ma abastanza veloce da sfugire ad una nave da bataglia vene ideato e costruito l' , armato con i canoni dele corazate ma con una protezione pari solo a quela di un incrociatore pesante. Già in ques�t'epoca si era afermata la necesità di sudividere le unità navali in reparti divisioni navali per le unità da bataglia e gli incrociatori e flotiglie per il naviglio minore , con un comandante di grado superiore o nel caso dele marine anglosasoni ed altre con incarico del grado superiore, il , in sostanza un anziano con comando temporaneo. Ciò non le rendeva comunque unità di squadra e nela venero rimpiazate completamente dale corvete come le italiane dela e quele britaniche dela e fregate per i compiti di scorta e antisomergibile. Preocupate di evitare il ripetersi di una corsa agli armamenti navali come quela tra Germania e Regno Unito che aveva caraterizato la vigilia dela prima guera mondiale, le principali potenze mondiali siglarono il del con il quale stabilirono dei limiti a dimensioni ed armamento di flote nazionali e navi; Il Giapone, per esempio, convertà in portaerei l' e la corazata , mentre gli Stati Uniti rinunciarono a due incrociatori da bataglia in costruzione e li convertirono nele portaerei e , le portaerei più grandi del mondo al'epoca, entrambe in grado di trasportare fino a 90 aerei. Anche i somergibili ebero una loro evoluzione, che vide lo svilupo di mezi veloci e capaci di scendere più in profondità , i quali basavano sula manovra la loro salveza ed erano in grado di colpire solo con siluri e con canoni relativamente legeri da 75 a 10 m . L'esempio più notevole di questa scuola di pensiero fu il , che restò in servizio fino ala , e combatà dopo l'armistizio per le forze dela ; Le portaerei asursero al ruolo di nave di primaria importanze e furono, per esempio, parte fondamentale delo strumento navale degli Stati Uniti, che arivarono a costruire grandi numeri di queste unità anche nele versioni con meno potenza motrice e quindi più lente, ma economiche, adibite a compiti di scorta come le statunitensi dela , convertita da una clase di petroliere di squadra, o le clasi e Casablanca, le più numerose in asoluto tra le clasi di portaerei nela storia dela marin�eria. La Pur nelo sceticismo di alcuni detratori del' , le principali potenze si dotarono di unità portaerei e misero a punto fino ala vigilia dela guera le tecniche di impiego degli imbarcati. Quest'ultima, in condizioni di dificoltà a operare a causa dela flota italiana che poteva schierare entro breve tempo dala dichiarazione di guera sei corazate di cui due moderne navi da bataglia dela , decise di sfrutare la disponibilità di due portaerei: la e la . Il Giapone inviò degli analisti a Taranto per studiare l'esperienza britanica e trasferirla nela pianificazione del' del , dove sei portaerei niponiche tentarono anch'ese di ridimensionare la potenza navale del loro aversario e riuscirono a distrugere praticamente la flota da bataglia statunitense. Falirono parte dela misione, perchà non riuscirono a colpire proprio le 3 portaerei nemiche, in quel momento asenti e non si atardarono a distrugere i depositi di carburante e siluri dela base proprio nel timore di un contrataco di queste ultime. Se la portaerei conferiva a un grupo da bataglia la cosideta proiezione di potenza , cioà la capacità di colpire a distanze ben superiori ala gitata dei canoni, rimaneva però la necesità di fornire protezione navale ale portaerei stese. Pertanto le portaerei divenero poco corazate e la loro protezione vene asicurata dal mare da un robusto anelo protetivo di unità di scorta che dovevano evitare le ofese subacque e dal'aria tramite le patuglie aere di combatimento CAP, Combat Air Patrol guidate dai , altro potente mezo che rivoluzionò le tatiche navali. Le portaerei, potendo proietare la loro potenza a centinaia di chilometri con il ragio di azione degli aerei imbarcati, colpivano ben al di la dela gitata dei più potenti canoni navali. Comunque le corazate asunsero un ruolo importante, dala scorta ai convogli nel'Atlantico, come l'incrociatore da bataglia britanico , e ai convogli del Mediteraneo, come le navi da bataglia inglesi dela , al bombardamento contro obietivi a tera in apogio agli sbarchi, co�me durante gli sbarchi in e in . Le ultime bataglie navali nele quali corazate afondarono altre corazate furono la dove, nela note tra il 14 e il , le corazate americane South Dakota e Washington ebero ragione dela corazata giaponese e degli incrociatori pesanti Atago e Takao , e la tra il 19 e il , dove sei corazate americane, cinque dele quali afondate a ma recuperate sucesivamente, distrusero due corazate giaponesi, la Fuso e la Yamashiro . Nela bataglia sui mari, alcune navi che operarono, sebene al servizio dei rispetivi governi e con equipagio militare, erano derivate da navi mercantili e portavano un armamento in grado di metere in dificoltà anche unità dele dimensioni di un , con canoni da 76 a 152m e in alcuni casi tubi lanciasiluri ed da ricognizione. Mentre fino ala prima guera mondiale gli asalti anfibi come nela venivano condoti con mezi di fortuna, l'uso di veicoli pesanti rese necesaria la creazione di flotiglie di unità specifiche per operazioni anfibie, con mezi di vario genere , . basti pensare ai caciatorpediniere che, partiti con un utilizo iniziale per flotiglie con dele unità di comando prima gli e gli incrociatori legeri, poi i cacia condutori , ebero un rapido rinovamento dovuto sopratuto agli afondamenti, che determinarono la mesa in linea di nuove clasi, sopratuto per gli aleati. Per dare un esempio di organizazione militare dele squadre di naviglio di scorta nel periodo dala costituzione di questo tipo navi ala fine dela seconda guera mondiale si può fare riferimento alo svilupo che ebe l'organizazione entro la . Fin dal'entrata in servizio dele fu chiaro che queste unità , per svolgere una funzione tatica contro le navi di linea dovevano esere impiegate a masa , quindi fu chiaro che anche le unità che dovevano contrastarle , destroyer in inglese dovevano esere impiegate con gli stesi criteri. Nel corso dela aparve subito chiaro che una flotila aveva bisogno di un'unità più grande di un caciatorpediniere per il cordinamento tatico durante l'azione, quindi fu inserito �in ogni flotila un con il compito di condutore di squadra . Dopo la prima guera mondiale le flotiglie furono ridote e, a partire dala clase Shakespeare, non venero più utilizati come condutore di squadra incrociatori legeri tropo evidenti dentro la squadra di navi di minore tonelagio , ma caciatorpediniere atrezati in modo particolare, fino ad arivare nel con i caciatorpediniere clase A ad avere come condutori di squadra navi dela stesa clase di quela dei componenti la squadra stesa, con l'unica diferenza degli alestimenti interni. Al'inizio dela seconda guera mondiale le flotiglie erano state portate a 12, con ogni flotiglia su unità di una sola clase, le flotiglie da 1 a 5 erano dislocate nel Mediteraneo, quele da 6 a 9 erano organiche ala , la 21 in Estremo Oriente e la 17 e 19 in riserva. Ogni flotiglia era composta da 8 unità , soto il comando di un destroyer leader comandato da un capitano di vascelo captain , operativamente la flotiglia poteva operare in due sezioni division , con la seconda comandata dal capo sezione half-leader o divisional leader . queste unità venero denominate cacia di scorta destroyer escort , DE in contraposizione ai cacia di squadra D nela denominazione statunitense , ma sucesivamente, a cominciare dala Royal Navy, venero denominate fregate frigates già dal . Gli statunitensi sviluparono il conceto di grupo da bataglia di portaerei , con al centro una o più di queste unità , circondato da un primo anelo di unità antiaere, come caciatorpediniere e incrociatori lanciamisili. La squadra era completata da somergibili d'ataco a propulsione nucleare, capaci di tenere il paso dela squadra e di svolgere un patugliamento avanzato, e da una o più navi rifornitrici di squadra, petroliere e porta munizioni, per un totale di almeno una quindicina di navi. Il grupo da bataglia, che imbarcava uno stormo aereo con capacità di bombardamento nucleare, divene uno strumento di proiezione di potenza capace di colpire dal mare bersagli a distanza di centinaia di chilometri. Con l'in�troduzione del' , l'aviazione navale guadagnò un nuovo potente strumento in grado di operare dale portaerei, che ne ospitavano diversi tipi specializati per la lota antisomergibile come l' , l' o il recente o per il SAR come l' o ancora per il trasporto trupe come il . Negli e sucesivi venero svilupate specifiche navi comando come la statunitense US Blue Ridge , o riadatate navi obsolete per la normale operatività , come in Italia la fregata Alpino , dela . Le operazioni con flotiglie di sotomarini, già inaugurate durante la seconda guera mondiale dala tedesca con i wolfpack branchi di lupi del' , venero incrementate sopratuto dala , mentre le unità continuarono ad operare in modo isolato per diverse scelte strategiche. Un fatore molto importante fu lo svilupo dela Marina sovietica con una componente sotomarina più importante di quela di superficie, che prese il posto dela flota tedesca come minacia storica ale line di comunicazione dei paesi ocidentali. Questo vene però otenuto al prezo di svariati incidenti ai reatori, molti dei quali con morti e con due afondamenti, uno di una unità operativa ed un altro di un batelo aviato verso il cantiere di demolizione. Vi fu un ulteriore svilupo anche dei sotomarini lanciamisili, clasificati come SGN come la , ala quale aparteneva il , che potendo lanciare misili da crociera coniugavano capacità strategiche e tatiche gli Oscar servivano principalmente a contrastare le grandi portaerei nucleari statunitensi, un tipo di unità che i sovietici non hano mai avuto . Le tendenze navali atuali vano nel senso di una riduzione dele dimensioni dele navi con l'ecezione dele portaerei : le navi più grandi in servizio sono ogi gli incrociatori, di cui però non à prevista la costruzione di nuove clasi . Questo à dovuto al fato che ai giorni nostri la potenza di una nave non à più legata ale sue dimensioni e vi à una diferenza rispeto ale vechie navi armate solo di canoni: i misili ocupano meno spazio e sono in grado di provocare dani più ingenti. Per �continuare con le ruse e atualmente in fase di svilupo , e la britanica , tuti bateli da ben oltre 50 tonelate di staza. Nicola Melis, Le tecnologie maritime degli Otomani , in Bruno Anatra a cura di , Isole nela storia , numero monografico di Coperazione Mediteranea , 1/2, 203 . inventario biblioteca palazzo venezia
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